I traslochi hanno storie differenti tra loro perché diversi sono gli aspetti coinvolti e ognuno di noi ha reazioni peculiari. La gestione delle scadenze è forse ciò su cui noi esseri umani ci differenziamo maggiormente.
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Il trasloco non deve essere un trauma
Si potrebbe parafrasare il celebre incipit di Anna Karenina e sostenere che “Tutti i traslochi felici si assomigliano tra loro, ogni trasloco infelice lo è a modo suo” perché gli incidenti che possono accadere nelle fasi del trasloco sono abbastanza ricorrenti mentre la sensazione di serenità e felicità al termine di un trasloco è provata da tutti più o meno allo stesso modo. Un senso di compiutezza, di impresa portata a termine nonostante tutto.
Nessuno ci conosce meglio di noi stessi e dunque solo dentro di noi possiamo trovare le strategie migliori per affrontare un trasloco senza traumi e nel migliore dei modi possibili. Nessuno meglio di noi stessi sa quali siano i passi da compiere nell’organizzare un trasloco, quali tempi adottare, come è preferibile trasferire mobili e arredi, a chi affidarsi per chiedere aiuto. E va dato atto che anche i nostri amici, un po’, ci conoscono e possono consigliarci nel migliore dei modi (oltre a fornire in alcuni casi un indispensabile supporto logistico).
Incubo trasloco: come abbatterlo un po’ per volta
- C’è chi affronta le imprese all’ultimo, quelli che a scuola studiavano tutto il giorno prima dell’interrogazione, e chi preferisce prepararsi con molto anticipo
- Alcuni amano scegliere il proprio arredamento, altri non disprezzano le abitazioni già arredate: si tratta di numeri diversi di colli da trasportare
- Molti hanno il tempo e i modi per fare un trasloco da sè, altri si affidano all’esperienza di un’impresa di traslochi
- Città nuova, lontana, vita nuova… nessun amico può venire ad aiutarvi. Oppure siete nella situazione contraria e il trasloco diventa quasi una festa
- Una famiglia che trasloca necessita di scelte differenti rispetto a un individuo singolo. E per famiglia si intendono anche i nostri amici a 4 zampe…
Ora è evidente che trasloco ha molti significati. C’è il giovane universitario che ha preso una stanza in affitto nella città dove studia e che dovrà traslocare le poche cose della sua abitazione genitoriale, e probabilmente deve pensare a uno o due mobili da acquistare; ci si potrebbe trovare di fronte al caso della coppia di sposini che ha trovato il suo piccolo nido e dovrà pensare a un trasloco soft, con pochi mobili o arredi, ma comunque completo e trovare i momenti da stare in casa per attendere le varie consegne; mentre il caso più estremo è quello del professionista che affida tutta l’operazione, dagli aspetti preliminari a quelli conclusivi, a un’impresa esterna, usufruendo di una sorta di “pronta consegna”. In mezzo a tutti queste situazioni si trovano mille sfumature.
Come per ogni evento anche un trasloco prevede un prima, un durante e un dopo e imparare ad affrontarlo con questo pensiero migliora il nostro atteggiamento nei riguardi del trasferimento. Un prima fatto di organizzazione, attivazioni preliminari, firme di contratti e decisione dei giorni in cui traslocare; un durante che è un lungo viavai di trasporti e allestimenti, consegne e montaggio. Il dopo sarà invece diverso per ognuno di voi e sarà, comunque, l’inizio di una nuova vita.
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